La distrazione, spesso, ci impedisce di vedere un ostacolo. Inciampiamo. Ecco, allora ci accorgiamo di ciò che non era stato focalizzato. Siamo sempre di corsa, giusto? Ma ci sono discernimenti che ci riportano all’interno di noi. Ecco allora che, di fronte a un discussione, a un pensiero di autoanalisi, mi sono accorta di una cosa: tutto ciò che accade al di fuori di me, distonico e disarmonioso, lo trasformo in un elemento non di disturbo per la mia serenità, ma di riscoperta di ciò che è in me, delle mie risorse.
Così non sono affranta o scompensata, bensì rinforzata e più convinta di rimanere agganciata a ciò che sono, penso, sento. Come se l’esterno che provoca, di fatto, non facesse altro che tonificarmi fino a mettere ben in rilievo il muscolo dell’autostima e della consapevolezza.
Un modo per non farsi travolgere dall’esterno: è ciò che si muove dentro che determina la qualità di ciò che affrontiamo.
Buona riflessione.
© 2022 Maria Cristina Caccia. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale di testi e immagini non autorizzata.